Globalizzazione tecnologia e razionalizzazione dei costi

Lo sviluppo tecnologico a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni ha condotto l’intera umanità verso una nuova dimensione sociale. Una società comunemente definita “globale”. Grazie alla rete, possiamo scambiare informazioni, perfezionare contratti o reperire beni e servizi in pochi istanti. In tale contesto sociale si è andata diffondendo una totale dipendenza da strumenti ed accessori ad alta tecnologia, in grado di garantire gli standard indispensabili da cui dipendono produttività e connettività di ognuno di noi.

Il costante aumento della domanda di nuovi accessori informatici, fa lievitare esponenzialmente il loro costo. La domanda che tutti si pongono è come razionalizzare i costi per l’acquisto di un PC senza, però, rinunciare ad efficienza e capacità dei dispositivi.

La risposta a questo desiderio si riassume in due semplici termini, ossia computer ricondizionato: non si intende uno scarto della prima scelta, bensì un accessorio che ha subìto l’ammodernamento delle sue parti, al fine di risolvere un’inefficienza del sistema, oppure aumentarne le caratteristiche originarie per restare al passo con i tempi.
Solitamente, i computer ricondizionati sono quei dispositivi appena acquistati e poi restituiti al fornitore, esercitando il diritto di recesso. Il principale beneficio nel ricorrere all’acquisto di tali accessori si sostanzia nell’ottenere un computer aggiornato ad un costo decisamente ridotto. Inoltre, un computer ricondizionato non è sinonimo di usato, anzi, nella grande maggioranza dei casi, possono essere considerati nuovi di pacca.

Computer ricondizionati: le caratteristiche

A questo punto ci pare idoneo chiarire il significato di ricondizionato. O meglio, il suo reale senso economico, che si traduce in un valore aggiunto per venditore e acquirente.
Come accennato in precedenza, i computer ricondizionati sono l’insieme di dispositivi restituiti al fornitore per un determinato motivo, che non sempre deve coincidere con un difetto di fabbricazione o un guasto irreparabile. A volte si esercita il diritto di recesso semplicemente perché non piace il colore del computer o semplicemente perché si è incorsi in un’errata valutazione del prodotto stesso. Insomma, alla base della restituzione potrebbe esserci un semplice ripensamento sull’acquisto.

Quindi, comprare un computer ricondizionato può costituire un ottimo affare. Difatti, quando un cliente esercita il diritto di recesso, il PC ritorna al distributore ufficiale, per poi divenire prodotto di stoccaggio non rivendibile nell’immediatezza. In pratica, il dispositivo non può essere nuovamente confezionato e spedito ad un altro acquirente. Tale procedura non è lecita. Infatti, il PC necessita di essere sottoposto ad una serie di controlli, per poi essere rivenduto come computer ricondizionato, ossia il compratore deve essere a conoscenza della storia commerciale del prodotto acquistato. Tutto ciò determina un abbattimento dei costi, ma non della qualità.

Vantaggi nell’acquisto dei computer ricondizionati

L’acquisto di un computer ricondizionato apporta notevoli vantaggi. Tra questi, abbiamo già messo in risalto il risparmio. Difatti, un computer ricondizionato può comportare un risparmio fino al 50%. Se per il singolo è un vantaggio, pensate a quello di una ditta che deve rinnovare la propria architettura informatica, oppure la deve costituire ex novo. In tali circostanze, il ricorso a tecnologie ricondizionate può comportare un risparmio di migliaia di euro che possono costituire la salvezza dei bilanci annuali.

Il risparmio non fa venir meno la qualità dei prodotti. Infatti, i computer non sono reimmessi nell’immediatezza sul mercato dopo la restituzione, bensì sono soggetti a particolari protocolli di controllo, sia strutturali che funzionali. I protocolli strutturali attengono alla valutazione dello stato di assemblaggio dell’hardware e delle strutture di sostegno ed incastro. Esaurito il primo controllo, si passa ad una fase di test delle funzionalità. In tale fase, potrebbero verificarsi sostituzioni delle eventuali componenti difettose. L’insieme dei protocolli di verifica sono definiti come operazioni di ricondizionamento. Alla fine di tale processo, quindi, un computer è ricondizionato.

Tale metodica, fa sì che il computer ricondizionato sia dotato di idonea garanzia, ossia struttura e funzionalità certificata dal produttore o suo concessionario. Inoltre, il computer ricondizionato lascia inalterate le originarie condizioni di vendita, ossia eventuali licenze di utilizzo software. Quindi, ad un prezzo inferiore non si acquista solo il pc, bensì tutti i privilegi originariamente abbinati a quel dato dispositivo (elencati, modello per modello su secondlifephone.it).

Infine, c’è un altro vantaggio che non è riconducibile al singolo individuo, bensì all’intera collettività. In pratica, il ricorso ai computer ricondizionati si colloca tra le scelte eco-sostenibili. Infatti, un computer ricondizionato dispensa il produttore dallo smaltire una serie di materiali e componenti altamente inquinanti. Inoltre, la produzione di un nuovo Tower o Notebook comporterebbe di per sé un inquinamento. Per quanto rivolta alla collettività, la soluzione green del ricondizionato è realmente congeniale per salvaguardare l’ambiente.

Dopo questa breve panoramica e descrizione, non abbiamo dubbi nell’affermare che, nel procedere all’acquisto di un computer o notebook, dovremmo assolutamente rivolgere il nostro primo pensiero a uno strumento ricondizionato, in virtù di tutti i vantaggi elencati in tema di prezzo, ma considerando anche che lo strumento che acquistiamo è comunque garantito nelle sue funzionalità, così come descritte dalla casa produttrice.

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